Può capitare in rete di imbattersi in contenuti copiati, in parte o totalmente, che provengono dal nostro sito. Quando ciò accade, la cosa giusta è inoltrare una formale richiesta di rimozione dall’indice di Google delle pagine che presentano contenuti copiati. Tramite il Digital Millennium Copyright Act (DMCA) che punisce il furto e il plagio di contenuti sarà possibile eliminare quelle pagine da tutti i motori di ricerca.
Ma come si fa a inoltrare una richiesta per un DMCA? Fondamentalmente quello che deve fare è comunicare per iscritto a un motore di ricerca (in questo caso Google, andando all’indirizzo http://www.google.com/dmca.html#notification), l’url dove sono presenti i contenuti copiati e i link alle pagine originali che vengono copiate dal sito fraudolento. La violazione del copyright è un problema serio, ed è importante fornire tutte le informazioni possibili per documentare il vostro reclamo, altrimenti la situazione potrebbe volgersi a vostro svantaggio.
Quali sono gli aspetti negativi legati alla presentazione di una richiesta di violazione di copyright? La prima è che si tratta pur sempre di un reclamo pubblico, e quindi potrebbe facilmente apparire su un database pubblico, dove i dati che si riferiscono al vostro sito, compresi i nomi dei proprietari, saranno sotto gli occhi di tutti. Se invece preferite mantenere segrete queste informazioni, allora bisognerà tentare un’altra strada per ottenere la rimozione del sito copia.
Per ottenere la rimozione dei contenuti la cosa più sensata da fare è quella di contattare il titolare del sito o webmaster. Se si ottiene una risposta negativa, allora si può mandare una comunicazione formale tramite il proprio avvocato. È meglio ricorrere al DMCA come ultima possibilità, anche perché la trafila è abbastanza lunga e spesso possono insorgere complicazioni.
Per chiedere la rimozione di un sito copia, è necessario dimostrare di possedere tutti i diritti sul contenuto originale, altrimenti si verrà ritenuti legalmente responsabili di falsa dichiarazione e puniti con sanzioni anche molto elevate. Una società americana ha dovuto pagare oltre 100.000 dollari per aver presentato una richiesta che poi è stata giudicata falsa, perciò accertatevi di essere sempre dalla parte della ragione, prima di ricorrere al DMCA.