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Il web design si occupa della progettazione dell’architettura generale del sito, della struttura di navigazione, delle modalità di interazione che il sito offre all'utente, quali ad esempio, menu e pulsanti ed infine definisce in linea di massima la gabbia visiva delle varie pagine.
Per architettura del sito si intende la sua struttura generale, l’organizzazione della pagine, la coerenza dei contenuti e la modalità di navigazione che offre agli utenti.
La progettazione dell’architettura generale del sito ha la stessa difficoltà del lavoro di un architetto e in quanto tale richiede la stessa capacità di progettazione, di sintesi, gusto estetico, creatività, competenze tecniche quali la conoscenza di linguaggi quali HTML, CSS, di programmazione quali PHP, ASP, FLASH, XML, Javascript, conoscenza delle regole dell’usabilità e accessibilità.
Un parametro fondamentale che un sito web, che vuole essere accessibile, deve tenere in considerazione è l’architettura dell’informazione.
Di cosa stiamo parlando? L’Information Architecture è quella materia che consente di gestire la complessità dei contenuti in modo “ecologico”, cioè evitando un sovraccarico di informazioni per l’utente.
Nel caso in cui ci troviamo in un portale dove la disposizione delle informazioni ci disorienta, in quanto c’è un affollamento di notizie, una sorta di inquinamento per cui è difficile riuscire a riconoscere ciò di cui abbiamo bisogno, si verifica un esempio di inaccessibilità.
Come molti di voi già sapranno l’architettura dell’informazione non è una disciplina nata per i siti web, anzi si può quasi azzardare che abbia da sempre accompagnato l’essere umano per soddisfare la sua esigenza di organizzare le varie informazioni di cui dispone.
Vari gli esempi di architettura dell’informazione che possiamo citare a testimonianza di quanto questa disciplina abbia da sempre giocato nella vita dell’essere umano un ruolo importante: il sistema composto da un catalogo di 120 rotoli di pergamena adottato dalla biblioteca di Alessandria nel 330 a.C, quello della classificazione a faccette, faceted Classification, elaborato nel 1930 dal biblioteconomista indiano Ranganathan e ripreso da Rosenfeld e Morvile per l’Information Architecture applicata the world wide web.
Ciò che ci interessa nello specifico e che analizzeremo da vicino è per l’appunto l’applicazione di questa disciplina ai siti web. L’architettura dell’informazione di un sito web sostanzialmente serve a migliorarne il sistema di navigazione attraverso la realizzazione di:
- elenchi, categorie e sottocategorie all'interno delle quali suddividere le informazioni
- schemi oggettivi come gli indici alfabetici e categorie tematiche
- associazione di meta dati e contenuto del sito: partendo da un vocabolario prestabilito è possibile raggruppare le pagine attorno ad un termine e quindi collegarle tra loro tramite link anche se non fanno parte della stessa categoria di navigazione
- utilizzo di meta dati aperti accettando di volta in volta termini nuovi e correlazione dei contenuti a questi termini
- creazione di nuovi link per i contenuti analizzando il comportamento degli utenti
Da qui quindi si deduce il grosso vantaggio che scaturisce dall'applicazione dell’architettura dell’informazione ad un sito: la chance in più rispetto ad altri siti di generare maggiore traffico, di avere quindi un numero più elevato di visitatori.
Il motivo di tale risultato principalmente deriva dal fatto che un utente che arriva su un sito in cui viene attuata un’ecologia della complessità dei contenuti riesce ad orientarsi in maniera più semplice e quindi a trovare ciò di cui ha bisogno in modo efficace ed efficiente. In questo modo si rende l’esperienza online dei visitatori soddisfacente e li si invogliano a tornare.
Nello specifico come si progetta un sito web?
La fase di progettazione è molto delicata perché ha come obiettivo quello di coniugare le esigenze dell’utente con quelle del cliente/utente.
Questa in sintesi è l’attività del web design:
- raccogliere le informazioni che riguardano l’azienda
- trasformare i contenuti e il brand in concetti organizzati che si adattano al sito web
- progettare i componenti necessari alla navigazione quali i menu, i pulsanti
- preparare il layout delle pagine del sito utilizzando il linguaggio HTML e altri linguaggi di programmazione quali Javascript
- organizzare in linea di massima la gabbia visiva delle varie pagine
La progettazione e realizzazione di un sito non si limita alle attività di web design, ma ne coinvolge altre che specificatamente si occupano di tutte le componenti di un sito:
Visual design: attività che definisce la comunicazione del sito e progetta in dettaglio la grafica del sito. Le figure professionali sono l’art director, il grafico web, il visual designer.
Sviluppo del sito: consiste nella realizzazione dei prodotti software in grado di svolgere le operazioni richieste dal sito. Le figure professionali sono webengineer, web developer, interactive developer.
Redazione dei contenuti: attività di scrivere e gestire i contenuti del sito. La figura professionale è quella del web content manager.
Tutte queste competenze concorrono alla progettazione e realizzazione del sito internet curandone nei minimi particolari ogni aspetto dalla comunicazione alla grafica, al software.
Usabilità dei siti web
È buona norma nella realizzazione di un sito web il rispetto del parametro dell’usabilità.
Ma a cosa ci riferiamo con il termine “usabilità”? L’usabilità di un sito ne determina la facile fruizione da parte dell’utente che può raggiungere quindi determinati obiettivi con efficacia ed efficienza.
La parola usabilità ha trovato in origine, con precisione negli anni 60, la sua applicazione nel settore software, nella progettazione delle interfacce di un software con cui l’utente interagisce.
Poi nel corso degli anni si è sviluppata e delineata una vera e propria scienza attorno al concetto di usabilità, che si fonda sulla combinazione della psicologia e dell’ intelligenza artificiale informatica.Il concetto di usabilità definito dal Sun Usability Lab è caratterizzato da una serie di attributi, quali l’utilità, la facilità di apprendimento, l’efficienza, la facilità di ricordo, la quantità di errori e la soddisfazione.
Sostanzialmente un sito usabile deve rispondere perfettamente al criterio di utilità. Deve essere di facile comprensione quindi a chi serve e a cosa serve.
Il sito usabile deve permettere all'utente di capire in maniera semplice e intuitiva dove si trova, il suo significato generale. L’utente deve ricevere dal sito risposte veloci alle proprie domande, e per fare ciò il sito deve consentirgli una navigazione facile, ad esempio, senza tempi di attesa lunghissimi per il caricamento di una pagina.
Un altro elemento che rientra nell'usabilità di un sito è la possibilità data all'utente di ricordare come lo si utilizza.
Un sito usabile cerca di avere un numero basso di errori in modo da facilitare la navigazione all'utente. Il rispetto di tutti questi parametri fa sì che l’esperienza dell’utente sul sito sia soddisfacente senza creargli ansia e frustrazione.
Infine un sito usabile tiene in gran conto anche del design, parametro aggiunto al concetto di usabilità nel passaggio del suo campo di applicazione dalla progettazione software al web.
Il connubio usabilità-design non è privo di contraddizioni e polemiche in quanto sembra voler combinare due criteri di fare web completamente agli antipodi. Da un lato c’è il totale rispetto di regole che sembrano quindi lasciare poco spazio alla creatività e alla comunicazione, dall'altro invece si pone l’accento proprio sulla comunicazione della brand identity e quindi l’impossibilità di attenersi con precisione a determinati standard.
In linea di massima il concetto di usabilità è centrato innanzitutto sull'utente e sulla sua esperienza online. Nella varie fasi della realizzazione di un sito web usabile è bene quindi tenere a mente l’obiettivo principale dell’usabilità, rendere efficiente ed efficace la user experience.
Accessibilità di un sito web
Nella realizzazione di un sito web è di massima importanza tenere a mente il parametro dell’accessibilità.
Cosa significa sito web accessibile? Che esso è di facile accesso, utilizzo e navigazione da parte di tutte le persone, anche quelle con gravi disabilità.
Ma quali sono le caratteristiche che determinano l’accessibilità di un sito?
Nella realizzazione di un sito web accessibile bisogna curare con la massima attenzione vari aspetti.
Primo tra tutti il codice, che deve essere semanticamente corretto e deve rispettare i parametri del consorzio W3C. Il W3C (World Wide Web Consortium) è un’associazione fondata nel 1994 da Tim Berners Lee al MIT (Massachusetts Institute of Technology) in collaborazione con il CERN.
Tale consorzio è stato creato per migliorare i protocolli e i linguaggi per il WWW. Nel ’95 l’Istituto Nazionale di Ricerca Informatica ed Automatica francese è diventato il primo membro europeo dell’organizzazione e nel 2000 sono state emanate le linee guida, le ATAG (Authoring Tools Accessibility Guidelines.
Tutti gli sviluppatori di siti web hanno quindi a disposizione queste linee guida sull'accessibilità a cui devono attenersi e a cui possono fare riferimento.
L’altro parametro che un sito web accessibile dovrebbe rispettare è quello della compatibilità con ogni tipo di browser o perlomeno con il maggior numero e con le configurazioni software.
I colori usati per il sito devono essere standard e ad alto contrasto tra di loro. Le pagine devono poter essere lette da software chiamati screen reader che aiutano gli ipovedenti o non vedenti.
Altre caratteristiche che rendono accessibile un sito web sono la chiarezza e la facile comprensione dei testi, la messa a disposizione degli utenti di contenuti multimediali alternativi, la coerenza dei titoli e dei link e della disposizione dei contenuti e dell’interfaccia grafica.
Come abbiamo già detto ci sono le linee guida che rappresentano degli standard internazionali a cui fare riferimento per la realizzazione di siti web accessibili ma anche leggi nazionali.
Le linee guida internazionali sono le WCAG (Web Content Accessibility Guidelines) redatte dalla WAI (Web Accessibility Initiative, sezione del World Wide Web Consortium).
Per quanto riguarda la legge nazionale, in Italia abbiamo la Legge Stanca del 9 gennaio 2004, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 17 gennaio 2004), resa operativa col decreto attuativo di fine 2005.
Il parametro dell’accessibilità in seguito all'evoluzione del web è stato esteso anche alle applicazioni web per la cui realizzazione ci sono delle linee guida sempre del W3C tra cui la specifica WAI-ARIA.
Architettura di un sito web e reperibilità dell'informazione
Una delle prerogative dell’architettura dell’informazione è quella garantire all'utente la facile reperibilità dei contenuti.
Per consentire quindi ai visitatori di un sito di recuperare facilmente l’informazione desiderata è opportuno che le notizie vengano filtrate e restituite all'utente in ordine di rilevanza e pertinenza con la loro ricerca. In questo modo l’utente avrà ciò di cui ha bisogno e allo stesso tempo l’autore del sito sarà sicuro di dare i propri contenuti ai visitatori interessati.
Un esempio che calza a pennello è la ricerca di un’informazione attraverso un motore di ricerca interno ad un sito. Nella maggior parte dei casi accade che i risultati restituiti all'utente siano numerosi e non tutti pertinenti con la sua ricerca.
Sarebbe opportuno quindi organizzare tali contenuti in sottocategorie o in percorsi momentanei, legati ad un argomento, valido in determinato periodo di tempo, in modo da facilitare la reperibilità dell’informazione all'utente che deve avere la possibilità di trovare ciò che vuole non solo attraverso il link diretto ma anche utilizzando il motore di ricerca interno.
Quindi filtrare e ordinare i contenuti secondo un criterio di rilevanza sono due delle regole principali da rispettare per garantire all'utente la reperibilità dell’informazione.
Accanto al filtraggio e all'organizzazione dei contenuti ci sono altre attività per favorire i visitatori nelle loro ricerche di argomenti, tra cui la suddivisione di contenuti in categorie omogenee, oppure consigliare determinati contenuti che possono eventualmente rientrare nella loro sfera d’interesse partendo dalle ricerche che hanno effettuato sul sito.
Un esempio in questo caso è dato dal più grande e-commerce al mondo, Amazon, che in base alla scelta da parte dell’utente di un determinato libro, gliene consiglia altri che trattano lo stesso argomento.
Inoltre i contenuti devono essere presentati agli utenti in diverse modalità, per favorire da parte di quest’ultimo una fruizione completa e soddisfacente. Infine l’utente deve avere l’opportunità di essere avvisato qualora ci fosse un aggiornamento o un ampliamento di contenuti che per lui sono particolarmente rilevanti.
La reperibilità dell’informazione è parte integrante dell’architettura dell’informazione e dell’accessibilità di un sito. Quando si parla di sito accessibile ci si riferisce quindi non solo al codice, al layout ma anche ai contenuti in senso stretto e al modo in cui essi vengono reperiti senza difficoltà.
L’utente deve orientarsi facilmente all'interno di un sito e deve essere in grado di trovare le informazioni che cerca in modo efficace ed efficiente, solo in questo modo potrà essere incentivato a ritornare sul sito.
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